ORANGE BUD 1 g – Canapa sativa

15,00

 

Orange Bud

Confezione da 1 gr

GEMME COMPATTE CON UN SUPERIORE PRESENZA DI PISTILLI COME INDICATO DAL NOME QUESTA
SELEZIONE, IMPARENTATA CON LA FAMIGLIA DELLE ORANGE, NE RICORDA A PIENO LA FRAGRANZA NELLA

INTENSITA’  E NELLA ROBUSTEZZA

La coltivazione biologica e senza l’utilizzo di pesticidi ed additivi chimici dona a questa selezione un ricco bouquet terpenico.

Questa selezione di Cannabis Sativa L.1753 è priva di metalli pesanti e/o materiali nocivi all’uomo, con percentuale di THC inferiore allo 0,6%, per gli usi consentiti dalla L. 242/16. Le infiorescenze selezionate sono state coltivate con prodotti biologici, conciate e lavorate a mano. Non è un prodotto commestibile, né per fumatori.

E’ assolutamente vietata la vendita ai minori di 18 anni. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

THC  0,44%

CBD+CBDA  13 %

Categoria:

Descrizione

Descrizione

La cannabis o canapa ha convissuto in armonia con l’uomo da sempre; utile nella rotazione colturale nell’agricoltura biologica per le proprietà pesticidi e di ri-fertilizzazione dei terreni, utile nella produzione tessile, utile nella nautica, nell’idraulica, nella cartaria, nell’edilizia, utile, almeno fino all’inizio del secolo scorso nella medicina e, purtroppo, molto utile come sostituto della plastica e dei combustibili fossili; quest’ultime sono le peculiarità che l’hanno portata ad essere bandita in gran parte del mondo occidentale negli anni ’30.
A differenza del XVIII° emendamento, che proibiva la produzione e il consumo di alcool nei saloons americani tra il 1919 ed il 1933, creato con motivi etici, morali e civili; solo motivi economici hanno creato la più duratura e, particolarmente insensata, proibizione dell’ultimo secolo; infatti, con grande impegno e dedizione dei più grandi magnati dell’industria americana, quali DuPont e Rockefeller, negli USA, nel 1937 fu emanata la Marjiuana Tax Act, che di fatto proibiva qualsiasi forma di produzione della Cannabis negli Stati Uniti.
Dagli USA la proibizione della cannabis è giunta sino in Europa con la Convenzione sugli Stupefacenti del 1961 firmata a New York. Forse pochi sanno che la Convenzione sugli Stupefacenti del 1961, ratificata in Italia nel 1974 ed entrata in vigore dal 1975, si riconosce “che l’uso medico degli stupefacenti è indispensabile al fine di alleviare il dolore e che le misure volute devono essere adottate al fine di assicurare che gli stupefacenti siamo disponibili a questo scopo”.
Potremmo entrare in un girone infernale fatto di supposizioni e complottismi, ma non è questo il nostro scopo.
Ad oggi la regolamentazione Nazionale con la legge 242/2016, in Gazzetta Ufficiale a gennaio 2017, promuove la coltivazione ed il consumo finale di semilavorati di canapa, nonché la produzione di alimenti, cosmetici e materie prime; una nuova rinascita per la pianta che il medico Carl Linnaeus definì utile (sativa). Difatti tra le varietà gentilmente concesse sono inserite solamente alcune varietà di cannabis sativa, con valori di THC non superiori allo 0,2% ma con massiccia presenza di CBD 1-4%.

Il CBD

La cannabis presenta nelle sue infiorescenze circa 85 cannabinoidi con percentuali variabili secondo le varietà.
Il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo) sono due cannabinoidi più importanti e presenti nella cannabis con percentuali nettamente superiori a tutti gli altri. 
Il THC è l’elemento psicoattivo, ovvero, il cannabinoide che ha tra le sue caratteristiche la capacità di legarsi a recettori CB1 presenti nel cervello con l’effetto (in)desiderato di ebbrezza o sballo; in questo momento storico ancora illegale, e, pertanto, ancora non contemplato negli approfondimenti.
Il CBD è l’elemento (concedetemi la parola) più stupefacente della pianta; benché non sia psicoattivo, il CBD presenta degli effetti positivi sull’uomo più di ogni altra sostanza conosciuta in natura.
L’interazione del CBD con l’uomo è molto più complesso di quanto lo sia il THC, in quanto si lega con diversi recettori generando un insieme sistematico di effetti rilassanti riconosciuti universalmente, tra cui:
– Sollievo dal dolore
– Riduzione dell’infiammazione 
– Stimolatore dell’appetito 
– Riduzione di nausea e vomito
– Riduzione delle contrazioni dell’intestino tenue
– Riduzione dell’ansia
– Tranquillizzante, per gestire psicosi 
– Riduzione delle convulsioni
– Riduzione spasmi muscolari
– Aiuta il sonno
– Riduzione dello zucchero nel sangue
– Trattamento della psoriasi
– Riduzione di trombosi
– Rallenta la crescita batterica
– Potrebbe inibire la crescita delle cellule tumorali
– Promuove la crescita delle ossa.
Il CBD, pertanto, ha moltissime peculiarità positive di carattere, ovviamente, erboristico, a meno che non venga estratto ed assimilato in alte concentrazioni ed è molto importante specificare che gli effetti rilassanti sopra descritti siano di recente edificazione con pochi studi all’attivo, principalmente causato dalle politiche proibizionistiche dei governi occidentali che privano questo tipo di ricerca degli adeguati finanziamenti.