Ecologia

GONG E CAMPANE TIBETANE

Il rumore assordante o continuo crea disagio ed è concausa di malattie, mentre un buon suono può portare guarigione. Il gong e le campane tibetane sono strumenti utili per una propria musicoterapia in casa.

Il gong è un disco di metallo percosso con un mazzuolo. Lo si trova con frequenza nel sud-est asiatico e fu noto in Cina fin dal VI sec. d.C. Gli esemplari più antichi sono costituiti da un disco piatto di bronzo. Alcuni gong posteriori presentano la superficie concava o una protuberanza centrale. Il gong viene percosso al centro dove produce la massima sonorità e le vibrazioni si attenuano verso il bordo.

Le campane tibetane sono ciotole di varie misure e tonalità fabbricate con una lega di sette metalli diversi a strati. Venivano usate sin dall’antichità soprattutto nei templi, per riprodurre il sacro suono primordiale OM, prodotto dallo scivolare di un bastone lungo il bordo della ciotola.

“Ogni atomo di ogni cellula ha una sua vibrazione armonica. Quando questa stona, nasce la malattia”, dice Awahoshi Kavan, americana di origine cheyenne che tiene concerti di guarigione.

Alla nota dominante prodotta da ogni campana o gong si accompagna una serie di suoni chiamati armonici, note supplementari che l’orecchio percepisce in minima parte ma che determinano l’efficacia della terapia”.

La loro scoperta va fatta risalire a Pitagora, che dimostrò come ogni corda di uno strumento musicale vibri sì come un intero, ma anche in frazioni di suono. Questi armonici, o “ipertoni”, possono riaccordare a livello cellulare le vibrazioni, far circolare l’energia bloccata e riattivare il processo di guarigione.

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